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“Voglio essere libero”, di Giovanni De Pasquale
“Voglio essere libero”. È questo il titolo del corto di Giovanni De Pasquale, ingegnere e regista di Messina. In cerca della statuetta per la sezione corti, è in gara con un lavoro che racconta il dramma dei figli di madri recluse.
Cominciamo subito con la domanda di presentazione. Chi è …?
Sono un ingegnere che per passione fa cinema.
Tre domande da appassionato: qual è il suo regista preferito e il film/cortometraggio che non smetterebbe mai di rivedere? Perché?
Rosselini per la grande capacità di realizzare strutture filmiche di notevole spessore;
Midnight in Paris per la sceneggiatura scritta;
Non è un corto ma un lungometraggio della Disney “Nemo” per la semplicità del racconto pieno di grandi emozioni.
Da dove nasce l’idea per un cortometraggio? Dove trova gli spunti per realizzare le sue opere?
Dal quotidiano, analizzando quello che accade cercando di capire le cause che lo hanno prodotto.
La cosa più facile e quella più difficile durante le riprese?
la cosa più facile: le riprese. La cosa più difficile: il pensare al messaggio da trasmettere e a come realizzarlo.
Corto è davvero più bello?
Sì, come palestra per successive avventure.
Qual è il suo stato d’animo quando, per necessità di lunghezza della pellicola, deve rinunciare ad una scena ben fatta?
Un po’ nervoso, cerco di rimettere tutto in discussione per ottenere gli obiettivi che mi ero prefissato, magari rimontando il tutto in modo diverso. Ho un grande rispetto per le cose che voglio raccontare.
Nell’ambito del cinema italiano, in che misura è possibile proporre delle nuove idee e quanto invece si deve venire a patti con i produttori e i gusti del grande pubblico?
Proporre nuove idee: nessuna; il venire a patti con i produttori ed il gusto del grande pubblico è il grande problema del cinema italiano. Io personalmente credo che ciascun autore debba essere lasciato libero di fare quello in cui crede e che l’unico elemento sovrano debba essere il pubblico.
Non può mancare una considerazione per l’oscar di Paolo Sorrentino…
Grande traguardo raggiunto dai produttori italiani.
Il David di Donatello è uno dei premi artistici nazionali più importanti. Cosa si prova ad essere inseriti tra i possibili vincitori della statuetta?
Un grandissimo onore.
Prossimi progetti? Il sogno nel cassetto?
Un cortometraggio senza attori, la mia opera seconda.