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La Stanza di Massimiliano Battistella

Arriva al David nella sezione corti, e siamo sicuri che metterà in difficoltà la giuria. È Massimiliano Battistella, giovane regista di Roma. Entriamo nella sua “Stanza”.

Che vuol dire girare un cortometraggio oggi?

Raccontare una storia liberamente in pochi istanti, come fosse una particolarissima novella audiovisiva.

Quale tipologie cinematografiche vengono meglio rappresentate da un cortometraggio?

Tutte, indistintamente dai generi credo…

Quale corto di sua realizzazione offrirebbe come biglietto da visita ad un produttore cinematografico?

“La Stanza”.

Quale fase lavorativa la impegna maggiormente?

La scrittura e la fase di ricerca.

Che rapporto hanno le generazioni digitali con il cortometraggio?

Direi piuttosto di simbiosi patologica…

La selezione del casting come avviene?

Credo che, a prescindere dai metodi, siano i personaggi del racconto a voler scegliere per qualche strana alchimia la loro forma umana

Il corto è ancora lo strumento di promozione per un regista emergente?

Penso piuttosto che sia un modo libero e indipendente di confrontarsi col linguaggio cinematografico.

È possibile, spinti dalla sola passione, realizzare un corto di successo?

Credo che la passione sia il fuoco che alimenta ogni progetto.

Quanto denaro è necessario per la realizzazione di un cortometraggio?

Dipende ovviamente dalla scrittura e dalla storia che racconti… Il corto certamente nella sua immediatezza può essere anche una forma realizzabile con un budget non molto alto… ma dipende dal racconto e da non poche variabili.

Le agenzie ed i festival nazionali che ruolo hanno oggi?

I festival sicuramente sono una vetrina interessante e un modo per confrontarsi, crescere e farsi conoscere…
I festival internazionali credo abbiano anche un valore culturale, sono una riproduzione in miniatura della temperatura emotiva delle realtà più diverse…