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“Mimì e le altre”, regia di Francesco D’Ignazio

Da sempre impegnato nel mondo cinematografico a diversi livelli, Francesco D’Ignazio è al David di Donatello con il cortometraggio “Mimì e le altre”. Conosciamolo meglio.

Cominciamo subito con la domanda di presentazione. Chi è …?

Sono un regista di cortometraggi e spot pubblicitari. Dal 2006 insegno recitazione cinematografica. Prima ho insegnato come dipendente in varie scuole poi ho fondato il laboratorio di recitazione cinematografica che è anche il nucleo da cui attingo per selezionare gli attori che prendono parte ai miei lavori.

Tre domande da appassionato: qual è il suo regista preferito e il film/cortometraggio che non smetterebbe mai di rivedere? Perché?

Senza dubbio Woody Allen e il film preferito è “Pallottole su Brodway” che è dello stesso regista.
Perché parla in maniera ironica di come certe persone dotate di un grande talento verso qualcosa si ritrovino spesso a fare altro e di come altri senza talento riescano a fare qualcosa per cui non sono minimamente portati. Alla fine diventa tutto circostanziale.

Da dove nasce l’idea per un cortometraggio? Dove trova gli spunti per realizzare le sue opere?

Dall’impossibilità economica di fare un film. Dalla vita di tutti i giorni.

La cosa più facile e quella più difficile durante le riprese?

La più facile è sicuramente intendermi con il d.o.p con cui collaboro da anni e che è anche un mio grande amico (Leone Orfeo). La più difficile è chiudere un corto di 20 minuti, per esigenze produttive, in massimo due giorni.

Corto è davvero più bello?

Quando i film sono brutti direi di sì.

Qual è il suo stato d’animo quando, per necessità di lunghezza della pellicola, deve rinunciare ad una scena ben fatta?

Ho girato una volta in pellicola in vita mia e non avevamo problemi perché era un produzione ricca.

Nell’ambito del cinema italiano, in che misura è possibile proporre delle nuove idee e quanto invece si deve venire a patti con i produttori e i gusti del grande pubblico?

Il compromesso è sempre esistito. Secondo me se un’idea è veramente buona prima o poi trova la sua strada.

Non può mancare una considerazione per l’oscar di Paolo Sorrentino…

Meritatissimo. Sono un grande fan del regista e di questo film in particolare.

Il David di Donatello è uno dei premi artistici nazionali più importanti. Cosa si prova ad essere inseriti tra i possibili vincitori della statuetta?

Una certa dose d’orgoglio.

Prossimi progetti? Il sogno nel cassetto?

Un lungometraggio, spero.